L’orgoglio di Bergamo a Londra – Moroni, il famoso pittore bergamasco

Dal 25 ottobre al 25 gennaio 13 opere del pittore bergamasco potranno essere ammirate a Londra presso la Royal Academy

I mezzi di comunicazione britannici, invitati martedì all’anteprima dell’esposizione dedicata al pittore Giovanni Battista Moroni alla Royal Academy di Londra, hanno decretato il successo di questo artista, sottolineandone la bravura.

Moroni, il famoso pittore bergamasco apprezzato all’estero

In particolare, il The Guardian definisce il bergamasco “un rivoluzionario anticipatore di Caravaggio” ed esorta il pubblico internazionale a “non perdersi assolutamente questa straordinaria occasione di arte e cultura”. Nello specifico, l’esposizione mostrerà le migliori opere di questo dimenticato artista, evidenziandone la profondità della sua introspezione psicologica. Inoltre, la mostra proietterà Bergamo e l’arte bergamasca in uno scenario internazionale.

L’itinerario ospiterà 45 opere provenienti da tutto il mondo e condurrà lo spettatore in un’eccezionale cascata di immagini e storia. L’obiettivo della Royal Academy è quello di proporre in maniera innovativa i dipinti del grande artista bergamasco del ‘500.

L’interesse verso Giovanni Battista Moroni

Cresce quindi l’interesse verso questo pittore che da tempo ormai risiede nella capitale britannica. In particolare, alcuni critici lo hanno definito “il miglior ritrattista italiano del ‘500”. Tra le opere presenti all’esposizione ci saranno:

  • “Cavaliere in rosa”
  • “Devoto in adorazione del Battesimo di Cristo”
  • “Devoto in adorazione della Madonna e del Bambino”

La mostra documenterà tutti gli aspetti del Moroni, da quello ritrattistico a quello religioso, tracciando un vero e proprio itinerario alla scoperta della vita del pittore bergamasco. In verità, il Moroni sembra essere maggiormente apprezzato a Londra che a Bergamo e questo è un vero peccato. Infatti, dovremmo cercare di promuovere la nostra cultura anche in Italia e non solo nel mondo. Pertanto, non è un caso che i turisti considerino il nostro paese la “culla” dell’arte internazionale. E noi non dovremmo mai dimenticarlo!

 
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