Gli occhi e la postura – esercizi per migliorare la salute

In che modo gli occhi influenzano la postura?

Gli occhi e la postura – Gli occhi non sono soltanto gli organi responsabili della vista. Essi in realtà fanno parte di un complesso sistema recettoriale, messo in atto da sistema nervoso centrale e deputato al controllo della postura. All’interno di questo sistema non esiste una gerarchia, ma l’oculomotricità svolge senz’altro un ruolo di primo piano assieme ai fusi neuromuscolari plantari.

E’ stato riscontrato che gran parte dei problemi posturali (non di origine traumatica), sono causati da disturbi oculari (tra il 40 e 50%), seguiti dai piedi (30%) e dalla bocca (10%). L’importanza assegnata agli occhi è dovuta alla ricostruzione tridimensionale degli oggetti e di mappe spaziali a livello della corteccia visiva. Fino a poco tempo fa i meccanismi della percezione visiva venivano considerati analoghi a quelli di una macchina fotografica. Questa analogia è piuttosto riduttiva in quanto la visione è molto più di un senso, è un’interpretazione delle immagini, una descrizione simbolica di ciò che ci circonda.

Gli occhi e la postura – le informazioni visive

Per capire meglio lo stretto rapporto che esiste tra gli occhi e la postura, è necessario conoscere i meccanismi che sono alla base della visione: le informazioni visive, provenienti dalla retina, vengono dapprima elaborate e analizzate nelle loro costituenti principali (luminosità, colori, forme) a livello della corteccia occipitale. Successivamente, vengono suddivise in due fasci di informazioni. Il primo fascio è indirizzato alla corteccia occipito-temporale, dove gli oggetti vengono riconosciuti (fase del “che cosa”). Il secondo fascio, invece, è diretto alla corteccia occipito-parietale, dove avviene l’elaborazione tridimensionale delle immagini provenienti dalle retine dei due occhi (fase del “dove”). Ques’ultimo processo permette di collocare gli oggetti nello spazio.

A tale livello le informazioni delle retine si congiungono a quelle provenienti dal resto del corpo ed è proprio questa la fase in cui avviene il controllo posturale da parte degli occhi. La ricostruzione tridimensionale delle immagini, infatti, deve essere il più possibile fedele alla realtà, per consentire al cervello di elaborare programmi e schemi motori.

Gli occhi e la postura – capire la postura tramite esercizi specifici

Per comprendere a livello pratico questi complessi meccanismi, è possibile effettuare alcuni semplici esercizi. Ad esempio, prendi una penna e muovila davanti al naso in avanti e indietro, tenendola in posizione verticale. Cerca di tenerla a fuoco con entrambi gli occhi senza sdoppiare l’immagine. Poi ruota verso l’interno i piedi ed esegui di nuovo l’esercizio. A questo punto noterai che ti sarà mpossibile avvicinare l’immagine come prima senza sdoppiare l’immagine.

Un compenso posturale molto comune che l’organismo mette in atto in maniera inconscia può essere avvicinare l’occhio che vede meno all’oggetto osservato ruotando leggermente la testa dalla parte opposta. Questo piccolo movimento, impercettibile, attiva tutte le catene posturali come se stessimo camminando. Di conseguenza, anche l’arto superiore e l’arto inferiore controlaterale e omolaterale all’occhio si troveranno in avanti.

Se questa situazione di compenso perdura, a lungo andare si può assistere alla comparsa di una sintomatologia dolorosa a livello del trapezio, del deltoide e del pettorale. La vera causa del dolore, in realtà, non si origina a partire da questi muscoli, bensì da muscoli molto più piccoli, che collegano il cranio alla prima ed alla seconda vertebra cervicale: i muscoli suboccipitali.

Gli occhi e la postura – il test dell’ocular lock

Questi muscoli, una volta stressati, possono generare delle vere e proprie cefalee, che si irradiano anteriormente fino all’occhio. Un disturbo molto importante a carico degli occhi, che si ripercuote sul sistema posturale, è la disorganizzazione neurologica dell’ocular lock. Questa avviene quando c’è un’alterata coordinazione tra gli occhi.

Per “disorganizzazione neurologica” si intende una contraddittoria trasmissione di informazioni dai recettori afferenti al sistema nervoso centrale. In kinesiologia applicata questi squilibri vengono diagnosticati tramite i test muscolari utilizzando un muscolo indicatore forte. Per quanto riguarda l’ocular lock, il test sarà positivo quando si avrà l’indebolimento del muscolo indicatore forte facendo girare gli occhi in una specifica direzione.

La causa primaria che è alla base dell’ocular lock è in genere una disfunzione craniale, per cui è necessario correggere tale disfunzione per annullarlo. Alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge, hanno dimostrato che è possibile riuscire a leggere delle parole completamente sconvolte, soltanto se queste conservino la prima e l’ultima lettera al posto giusto. Lo puoi verificare tu stesso: Alcnui ricaricartoi dlel’Unvieirstà di Cambrigde hanno ditmsorato che, è psosiblie riscurie a lgeegre dlele proale cmoplteamnete scnnvlote slotanto se qsuete conservnio la pirma e l’utilma lteetra al psoto gusito.

Si desume quindi che la lettura è un processo visivo solo per il 2% e mentale per il 98%. Quando si vede male, quindi, bisogna lavorare non solo sulla componente prettamente visiva, ma anche mentale, con esercizi mirati e specifici.

Gli occhi e la postura  – l’occhio dominante

Un’altra importante considerazione è quella che riguarda la diversità, dal punto di vista funzionale, esistente tra l’occhio destro ed il sinistro. Si parla, infatti, del cosiddetto “occhio dominante” che, di solito, è il destro. È quello che si usa per prendere la mira, per mettere a fuoco un’immagine, per leggere…

Per verificare quale sia il nostro occhio dominante, basta fare un semplice esercizio: si posizionano le mani tese di fronte ai nostri occhi, con i pollici e gli indici uniti per formare un triangolo. In questo modo si dovrà inquadrare un oggetto distante con entrambi gli occhi. Poi si dovrà chiudere prima un occhio e poi l’altro. L’occhio dominante sarà quello che riuscirà a vedere l’oggetto centrato nel triangolo. Se c’è un problema a carico dell’occhio dominante, si tende ad usare l’altro per compenso, ma con un grande sforzo del cervello.

Anche le emozioni possono influenzare la funzione degli occhi. Una sensazione piacevole, infatti, determina una dilatazione della pupilla (midriasi). Le pupille chiuse (miosi) indicano una situazione di allarme. Una luce molto intensa, dei rumori particolarmente forti, infatti, mettono in allarme il sistema nervoso tramite l’orecchio e stimolano pertanto l’aggressività e la paura.

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