“Cosa üliv? Ol mond al gira: a ‘l comensa col dé ü e po’, tira che te tira, al vé sèmper ol trentü…” – proverbio bergamasco
“Che volete farci? Il mondo gira: comincia con il giorno uno e poi, tira che ti tira, viene sempre il trentuno…”
Tempo di Natale: magica atmosfera in cui si ricordano i momenti più felici e si è soliti rivangare anneddoti d’infanzia in compagnia di amici e parenti. È proprio in questo affascinante periodo dell’anno che cerchiamo di recuperare le tradizioni legate alla nostra terra: il dialetto, le canzoni popolari, gli strumenti artigianali, i proverbi, l’incanto natalizio delle abitudini locali. Ci avviciniamo alle nostre origini e scopriamo da vicino la musica bergamasca!
La globalizzazione, la tecnologia e la velocità del mondo in cui viviamo spesso tendono a farci dimenticare chi siamo, qual è la nostra storia e perché abbiamo determinate usanze. Ma una breve lettura sui nostri musicisti locali ti farà venir voglia di approfondire la cultura bergamasca. Così, quando arriverà il momento di stappare lo spumante e mangiare una fetta di Panettone, magari ti ricorderai di deliziare gli invitati con della piacevole musica dialettale. Buon ascolto!
Musica bergamasca: Gli Alègher de Dosena
Partiamo il nostro breve excursus musicale con Gli Alègher de Dosena, un gruppo di amici che ha deciso di proporre un repertorio musicale tradizionale, parlando di temi e fenomeni reali legati al loro territorio: le miniere, la massiccia emigrazione, la fatica del lavoro, la miseria contadina. Sebbene gli argomenti trattati non siano dei più felici, lo spirito con cui viene affrontato il canto è gioioso. Si tratta di un vero e proprio inno alla vita capace di scaramantizzare i periodi più tristi e bui. L’obiettivo di questo gruppo folcloristico è portare alla luce alcuni celebri strumenti musicali che appartengono alla tradizione bergamasca: l’organetto, la cornamusa bergamasca (in dialetto, ol Baghèt), la fisarmonica e il piffero.
Una curiosità interessante è che in tutto il nord d’Italia, l’unica provincia che ha conservato la propria Cornamusa è quella bergamasca. Questo è in parte dovuto al fatto che nelle valli la gente è molto attaccata alla propria storia e alle proprie tradizioni. Così come in Val Brembana, anche in Val Stabina e in quel di Valtorta una volta si suonava la Pia nei giorni di festa. A Carnevale, a metà Quaresima, all’Assunta o a Natale, la musica bergamasca accoglieva i testi in dialetto ed era in grado di unire grandi e piccini.
La Pia è uno strumento artigianale dotato di zufolo (dove si soffia, il “sigol”), pelle (o fagotto) e canna (diana). In passato, quando si premeva la pelle di pecora (baga o baghèt), lo strumento sprigionava un suono particolare, che trasportava il pubblico in un tempo lontano e fiabesco.
Musica bergamasca: Luciano Ravasio
E al vero senso del Natale ci ha pensato il cantautore bergamasco Luciano Ravasio, le cui canzoni s’ispirano a famosi personaggi come Santa Lucia e i Tre Magi. La scrittura di Ravasio ci ricorda di non perdere di vista la parte più intima, religiosa e spirituale di questo grande avvenimento. Ascoltando le sue canzoni, possiamo finalmente immergerci in un mondo ormai distante dalla nostra quotidianità così frenetica e stressante.
Ravasio ha sempre sottolineato l’importanza del dialetto unito al valore della musica: riscoprire i propri costumi è infatti un modo per conoscere meglio se stessi ed esseri orgogliosi delle proprie origini. Non dimenticare dunque di celebrare il Natale con passione, vitalità e allegria!
Noi dello Spa hotel Parigi 2 ti auguriamo di festeggiare al meglio il giorno di Natale. Intanto, puoi prepararti ai festeggiamenti ascoltando Jingle Bells, ma non la classica versione: questa è 100% bergamasca!