La cromoterapia – la terapia dei colori e i benefici sul corpo

Le origini della cromoterapia: la terapia dei colori

Dal punto di vista storico, la cromoterapia, ossia la cura attraverso i colori, veniva praticata fin dal tempo degli antichi Egizi. Se ne servivano i sacerdoti come scienza segreta da trasmettere soltanto a pochi eletti; questo è il motivo per cui purtroppo gran parte del loro sapere è andato perduto nel corso dei secoli. Anche i Greci utilizzavano la terapia del colore tramite unguenti, cristalli e minerali. L’interesse per gli effetti derivanti dall’uso dei colori si univa alla conoscenza degli elementi fondamentali: aria, terra, fuoco e acqua, associati a loro volta ai quattro fluidi o umori del corpo. La bile per esempio richiamava il colore giallo, il sangue il rosso, la malinconia il nero, la freddezza d’animo il bianco. Questi umori fluivano dagli organi – cuore, milza, fegato cervello – e potevano condurre a determinate predisposizioni, fisiche e spirituali.

La salute rappresentava l’equilibrio di questi elementi, mentre la malattia era sintomo del loro sbilanciamento. I colori abbinati agli umori erano perciò adoperati come trattamento contro i malesseri più disparati. Dopo essere caduta in disuso, la cromoterapia risorse durante l’Illuminismo, seppure inserita nel contesto delle medicine definite come alternative rispetto alle tradizionali cure allopatiche. La società occidentale ha riscoperto l’utilità di tale tecnica terapica, in base alla quale il colore ha un peso, una forza di penetrazione, ma soprattutto un’energia. Questa energia è in grado di influenzare il comportamento umano, con effetti positivi sul suo equilibrio.

La breviterapia e i benefici dei colori

I colori si distinguono principalmente in:

  • caldi (arancione, rosso, rosa), capaci di stimolare la gioia e il rilassamento, ma anche euforia ed eccitazione
  • freddi (blu azzurro e viola), capaci di favorire la distensione e la concentrazione, ma talvolta anche di amplificare la malinconia o il senso di solitudine.

La terapia cromoterapica sfrutta le proprietà di determinati fasci luminosi colorati che, dopo aver colpito il corpo o una delle sue parti, scatenano variazioni biochimiche nelle cellule e nel sangue. In questo si influisce positivamente sull’organismo umano e si ristabilisce la giusta vibrazione della materia favorendo così il benessere fisico e mentale della persona.

Esistono significative connessioni tra onde luminose e sistema endocrino. Ecco perché è essenziale che il terapeuta stabilisca quale sia il cromatismo più adatto per intervenire sullo scompenso energetico dell’individuo. Per questo si avvale di uno strumento che, tramite la concentrazione di raggi luminosi su parti ridotte del corpo, consente di valutare il colore idoneo alla necessità. Attraverso la breviterapia, cioè l’uso di strisce di tessuto naturale colorate, è possibile curare allergie, febbri e infiammazioni.

Quindi, lo studio mirato dei colori è impiegato per ottimizzare la funzionalità e la gradevolezza degli ambienti. Un trattamento di raggi colorati, l’uso di vestiti dalle tonalità particolari o una dieta variopinta possono costituire un efficace rimedio alle disfunzioni legate alla salute e al cattivo umore.

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