Bergamo e cultura: personaggi e itinerari

“La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere…” – Italo Calvino, scrittore e poeta italiano

Bergamo e cultura: alla scoperta di personaggi e itinerari bergamaschi – Conoscere la cultura di un luogo è una priorità per il vero viaggiatore. Quest’attività diventa ancor più emozionante e significativa se si ripercorre la storia dei personaggi di un posto. Famosi a livello internazionale, le vite di questi personaggi bergamaschi sono rimaste indissolubilmente legate all’arte, alla storia e alla cultura bergamasca. Consigliamo  a tutti di sedersi comodi e di lasciarsi coinvolgere dalle avventure dei nostri celebri artisti. Buona lettura!

 

Bergamo e cultura: Bartolomeo Colleoni

Bartolomeo Colleoni, comandante degli eserciti di Venezia nacque nel 1365 a Solza, nella pianura bergamasca dove oggi si organizzano visite guidate per ammirare l’affascinante castello del famoso condottiero.

Altra tappa fondamentale è il castello di Malpaga, che egli trasformò in potente baluardo difensivo per controllare il confine dello Stato di Milano, lungo il fiume Adda. Da tale edificio ricavò una splendida residenza, una volta abbandonate le armi.

Tuttavia è proprio a Bergamo, all’interno dell’antica Città Alta, che si trova la sua tomba, meglio conosciuta come Cappella Colleoni, testimonianza artistica del Rinascimento Lombardo:  poco distante dalla casa che il condottiero utilizzò come dimora (nell’antica via Corsarola, oggi dedicata all’illustre comandante), Bartolomeo decise di farsi  seppellire nella Cappella accanto alla figlia Medea.

Bergamo e cultura: Michelangelo Merisi da Caravaggio – Alcune opere del genio bergamasco

Bergamo e cultura: il Caravaggio

Michelangelo Merisi da Caravaggio è in assoluto uno dei più celebri pittori italiani e uno dei più conosciuti all’estero. Nato nel 1571 a Caravaggio, nella pianura bergamasca, dopo l’apprendistato a Milano, ottenne i primi successi a Roma, diventando poco alla volta un’artista di eccellente qualità. Eppure, a causa del suo carattere irrequieto e attaccabrighe, fu più volte coinvolto in risse, che sfociarono addirittura in arresti e processi.

Dopo l’ennesima lite, lasciò Roma e iniziò una vita errabonda, fermandosi in varie città dove realizzò capolavori d’incredibile bellezza. Tra le tappe più famose ricordiamo Napoli, Malta e l’isola siciliana. Sfortunatamente, nessuno dei suoi dipinti può essere ammirato nella Bergamasca, ma è senza dubbio interessante scoprire i luoghi d’origine di questo genio sregolato. In provincia di Bergamopuoi ammirare il paesaggio da cui trasse ispirazione per il suo ricco repertorio artistico.

Bergamo e cultura: Gaetano Donizetti

“Bergamo e cultura” è anche lui, Gaetano Donizetti. Questo famoso compositore al quale si devono opere imperiture come la “Lucia di Lammermoor” o “L’elisir d’Amore”, nacque a Bergamo in via Borgo Canale, poco distante dalle mura della città. Oggi è possibile visitare la sua casa natale.

Al musicista è stato dedicato il Museo Donizettiano luogo in cui  sono raccolti rari cimeli che riguardano la vita e il lavoro dell’artista. Il museo è situato lungo via Arena, zona dove incominciò i primi studi musicali e prolungamento di via Donizetti, strada in cui l’artista conobbe la morte all’età di  oli 51 anni. È da notare la splendide lapide sulla facciata di palazzo Scotti.

L’ultima testimonianza che ci ricorda il  passato di questo grande artista è la sua tomba, custodita nella navata centrale della Basilica di S. Maria Maggiore, collocata proprio accanto a quella del suo benamato maestro: Simon Mayr.

Bergamo e cultura: Giacomo Manzù – L’uomo e l’artista

Bergamo e cultura: Giacomo  Manzù

Onnipresente è la a presenza dello scultore Giacomo Manzù a Bergamo. Diverse infatti sono le opere che riempiono le strade e le vie della città e che rimarcano quel legame indistruttibile che si crea fra arte, luogo e abitante. Percorrendo il porticato d’accesso del Palazzo della Provincia in Via Tasso è obbligatorio fermarsi un attimo davanti all’opera “Il grande cardinale”, mentre nel cortile si può ammirare un grande Caravaggio, a ricordo della stima che lo scultore provava nei confronti del celebre pittore bergamasco.

Non dimentichiamo poi “La Donna che guarda”“Tebe distesa nell’ovale”, e “Testa di giapponese”, testimonianze dal fascino straordinario che hanno reso famoso il Manzù. Da notare infine all’interno del cortile della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Gamec) una delle opere più celebri dello scultore,“Amanti”.

Passeggiando lungo il Sentierone, spicca al centro di  un’aiuola il monumento al Partigiano, simbolo della lotta bergamasca per la libertà avvenuta durante la prima guerra mondiale. Spostandoci nuovamente in direzione del borgo Sant’Alessandro, arriviamo ad uno dei luoghi principali per la vita dell’artista: quivi si può visitare infatti la casa dove trascorse la propria infanzia insieme al padre Angelo, calzolaio e  sacrestano della chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna.

Abilità artistica, creatività e originalità hanno caratterizzato l’intera famiglia Manzù. Le opere del figlio Pio, infatti, hanno profondamente segnato la storia del design italiano. Ne sono un esempio la Fiat 127  oppure gli oggetti da arredamento per interni utilizzati da Floss, Kartell e Alessi.

Documentario che svela il genio del pittore bergamasco Lorenzo Lotto

Bergamo e cultura: Lorenzo Lotto

Una delle conseguenze più positive del predominio veneziano sui territori bergamaschi è stata sicuramente il rapporto tra Lorenzo Lotto e Bergamo. L’artista, infatti, soggiornò in questi luoghi per circa dieci anni – dal 1513 al 1523 – che finì per considerare una seconda patria.

Svariati sono i capolavori frutto della sua presenza in città come la Pala Martinengo nella chiesa di San Bartolomeo o  i disegni delle tarsie del coro della Basilica di Santa Maria maggiore. In provincia, a poca distanza dalla città, meritano di essere ricordati il polittico di Ponteranica e la pala di Celana, oltre all’incredibile ciclo di affreschi della Storia di Santa Barbara (Trescore Balneario).

Bergamo e cultura: Papa Giovanni XXIII

Nato a Sotto il Monte, figlio di Giovanni Battista Roncalli e Mariana Mazzola, cresciuto in una famiglia  di mezzadri e contadini, il futuro papa riuscì a completare i propri studi vincendo una borsa di studio presso il Seminario dell’Apollinare di Roma.  Venne poi ordinato prete nella chiesa di Santa Maria in Monte Santo, in Piazza del Popolo, nel 1904. In seguito, ricevette vari incarichi in ambito diplomatico proprio grazie alla sua affabilità, eloquenza e apertura al dialogo.

Dopo la morte di papa Pio XII, Roncalli, fu eletto Papa il 28 ottobre 1958. Sono diversi gli episodi che contraddistinsero il suo pontificato e che sono rimasti impressi nella memoria popolare. Famose sono le testimonianze delle visite del pontefice presso i bambini malati dell’ospedale romano Bambin Gesù e quelle ai carcerati della prigione romana di Regina Coeli.

A dispetto delle proposte e iniziative dei propri consiglieri, che gli intimavano di pazientare e non esporsi eccessivamente, Papa Giovanni decise di indire un concilio il 25 gennaio 1959. Il Concilio Vaticano II raccolse cardinali, patriarchi e vescovi cattolici provenienti da tutto il mondo; la sua figura viene oggi considerata una delle principali tappe evolutive della chiesa cattolica verso la modernità. Chiamato teneramente da molti il «Papa buono» per merito della sua indole tranquilla, Giovanni XXIII muore il 3 giugno 1963. Viene successivamente dichiarato beato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre dell’anno 2000 e proclamato santo da Papa Francesco il 27 aprile 2014 .

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