Tecniche di rilassamento – consigli utili per migliorare il tuo benessere

Come funziona il rilassamento

A cosa bisogna prestare attenzione quando si svolge una sessione di rilassamento? Qual è il miglior modo per rilassare il corpo dopo un’intensa attività sportiva? Ecco alcuni suggerimenti e istruzioni per favorire l’intero processo di distensione e approfondire le tecniche di rilassamento.

Tecniche di rilassamento – Introduzione e preparazione

Lo sforzo e l’orientamento alla prestazione bloccano lo sviluppo di una reazione rilassata. Lo scopo della fase preparatoria è placare lo sforzo fisico e ridurre il livello di attività raggiunto durante l’allenamento. A tale scopo si prestano alcuni semplici esercizi che preparano al rilassamento. Ma quali sono questi esercizi?

  • regolare e rallentare il ritmo respiratorio
  • rilassare i muscoli
  • calmare i movimenti oculari

Tecniche di rilassamento – Consigli utili

Dal momento che durante il rilassamento il limite di percezione è ridotto, è utile escludere influenze esterne disturbanti. Allontanare quindi qualsiasi fonte di distrazione o disturbo (ad esempio, telefono, pc, tv, orologio)  che possano compromettare il processo di rilassamento.Preparando condizioni esterne adeguate, si evitano spiacevoli spaventi che potrebbero produrre effetti collaterali anche a livello fisico.

Processo di rilassamento

Nella fase iniziale del processo di rilassamento, l’attenzione rivolta verso l’esterno viene trasformata in una forma  percezione. Ad eccezione del rilassamento muscolare progressivo, in molti altre tecniche di rilassamento ci si prefigge di raggiungere uno stato di calma. Tramite l’autoistruzione, la ripetizione di frasi o l’osservazione del ritmo respiratorio è possibile focalizzarsi sulla percezione interna. La riduzione degli stimoli esterni porta piano piano alla riduzione dell’intensità dell’attenzione e del tono neuromuscolare.

Per ridurre maggiormente il tono neuromuscolare, è importante che siano abbandonate anche le attività mentali legate all’immaginario dei movimenti. È utile esercitarsi in modo regolare e alle stesse condizioni fino a quando la reazione di rilassamento non si è consolidata. Con l’aumento dell’esperienza, i cambiamenti fisiologici si presentano con una regolarità tale da essere interpretati come indicatori di successo soggettivi.

Il rilassamento – la tendenza ad addormentarsi

La tendenza naturale ad addormentarsi durante gli esercizi di rilassamento può rappresentare un ostacolo mentre si imparano le varie tecniche. Pertanto, occorre ridurre i fattori che possono portare all’addormentamento:

  • evitare unità troppo lunghe
  • evitare posizioni corporee simili a quelle del sonno
  • non eseguire gli esercizi di rilassamento nelle ore in cui ci si sente più stanchi o quando si è soggetti a forti mestruazioni

L’evoluzione delle tecniche di rilassamento

Con gli anni, le tecniche di rilassamento hanno ricevuto una legittimazione anche in ambiti di intervento non propriamente “psicologici”. In particolare, si raccomandano training di rilassamento per migliorare la concentrazione e per aiutare il successo nel risolvere patologie organiche. Inoltre, sono molti gli studi che testimoniano la loro efficacia come terapia d’appoggio per le malattie metaboliche. Risale al 1984 la pubblicazione in cui l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consigliava l’adozione di tecniche di rilassamento come aiuto al trattamento terapeutico delle patologie cardiovascolari.

L’adozione delle tecniche di rilassamento nella disciplina posturale riscuote ormai la conferma della maggior parte degli orientamenti teorico-pratici. Infatti, insieme alle tecniche di rilassamento propriamente dette (Negrini, Selleri), al Training Autogeno (Scoppa, 1990), al Rilassamento Progressivo di Jacobson e agli Esercizi Respiratori, bisogna sottolineare l’utilità “posturale” di alcune proposte terapeutiche.

Queste favoriscono una riduzione dello stato di tensione muscolare cronica, liberando il corpo dalle contratture disfunzionali. Emblematica, a tale scopo, l’efficacia delle tecniche di Analisi Bioenergetica (Traetta, 1998; Scoppa, Borrello, 1998), che ben si prestano ad essere integrate con metodiche più strettamente fisiokinesiterapiche e biomeccaniche per un approccio realmente olistico (Scoppa, 1996, 1999).

In sintesi, possiamo affermare con sicurezza che le tecniche di rilassamento sono un valido strumento per la costruzione del sentimento di integrazione tra mente e corpo. È necessario comprendere come questi due costrutti siano legati in un rapporto circolare dove l’uno è funzione dell’altra e viceversa. Se mente e corpo si trovano in uno stato di completa armonia allora siamo in grado di rispondere positivamente agli stimoli esterni e di provare una generale sensazione di benessere.

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